Citomegalovirus

In base alle attuali evidenze scientifiche non è giustificato l’esame per la ricerca del citomegalovirus in gravidanza. Tutti i convegni scientifici sull’argomento giungono a questa conclusione e riporto la frase conclusiva dell’ottimo sito SAPERIDOC:

 “considerando che al momento attuale: 
– non esistono una profilassi o un vaccino per prevenire la trasmissione materno-fetale o una terapia per ridurre i danni fetali. 
– non è stato ancora identificato un marker prognostico del periodo prenatale per prevedere se un feto con infezione congenita sarà sintomatico o meno, o se si svilupperanno sequele e di che tipo. 
– la strategia si basa sulla eliminazione della disabilità mediante l’eliminazione dei feti affetti. 
– occorre una valutazione degli effetti iatrogeni (es. l’ansietà indotta nei futuri genitori, l’aumento dei test diagnostici e quello delle tecniche invasive) e del rapporto beneficio/costo, anche e soprattutto in termini di perdite di feti sani. 
– lo screening potrebbe permettere la precoce e miglior identificazione dei neonati a rischio di difetto uditivo, ma l’obiettivo è raggiungibile in modo più specifico con lo screening neonatale. “

Per un approfondimento del discorso rimando al sito web specifico:
http://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/130

 

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